La cerimonia di premiazione di MAM - Maestro d’Arte e Mestiere è un momento che genera commozione e gratitudine negli artigiani premiati. Le loro impressioni e le loro parole sono uno stimolo e un esempio per l’intera comunità che apprezza un mondo all’insegna dei valori del “bello e ben fatto”.

 

 

“Ho sempre avuto una passione innata per gli abiti, che mi ha spinto a diventare ciò che sono. La mia fortuna è stata poi quella di incontrare mia moglie senza sapere che fosse figlia del grande Caraceni, il quale era il mio modello, il mio idolo. Ho fatto tutta la gavetta, non mi è stato risparmiato nulla”.
Carlo Andreacchio
Sarto
“Per me essere Maestro d’Arte e Mestiere è un grande vanto, sono molto orgoglioso del premio che ho ricevuto e ho un ricordo bellissimo della premiazione, tengo ancora il premio e il libro esposti nella mia bottega. Per me è una grande soddisfazione aver ricevuto questo riconoscimento d'eccellenza, che sostiene e incoraggia noi produttori del made in Italy in un periodo così difficile e decadente per tutta la filiera artigianale”.
Platimiro Fiorenza
Orafo
“Essere MAM-Maestro d’Arte e Mestiere aggiunge un ulteriore importante tassello alla mia carriera. Nel mio mestiere essere riconosciuti per la serietà e la professionalità è molto importante, sia per l’immagine ed anche per lo spirito. Ho ricevuto molti riconoscimenti, nazionali ed internazionali, ma quando un’importante Fondazione Italiana ti riconosce, significa che sei sulla strada giusta, che hai lavorato e seminato bene”.
Matteo Seguso
Incisioni su vetro
“Originale, nel campo della decorazione, per me significa diverso da tutto quello che abbiamo visto o da quello che siamo abituati a vedere. Questo però non significa che sia sempre bello né che sia un obbiettivo da perseguire a tutti i costi”.
Orsola Clerici
Decoratrice
“È un lavoro che richiede enorme pazienza e anche una buona manualità, se non si sente una passione dentro è difficile poter intraprendere questa attività”.
Maria Vittoria Albani Scala
Orafo
“A 24 anni ho iniziato a lavorare presso l'attività di famiglia sia come artigiano e commerciante tessile nei negozi fondati da mio nonno Vittorio sia nella tessitura di famiglia. Qui ho iniziato la mia gavetta, arrivando a dedicarmi allo studio del funzionamento dei telai per la realizzazione dei velluti soprarizzi. Questo è un mestiere che può dare tante soddisfazioni concedendo molto spazio all’inventiva e all’intuizione, ma richiede una grandissima passione e pazienza perché i risultati richiedono talvolta molto tempo”.
Emanuele Bevilacqua
Tessitore
“Fin da bambina la moda è stata una delle mie passioni. Paragono spesso l’esperienza di comprare un capo da noi alle coccole, la fortuna di avere lo show-room all’interno del laboratorio permette alle clienti di vedere dal vivo come creiamo i capi e di apprezzare la manualità, la cura e l’amore con cui li realizziamo”.
Marina Rizzini
Maestra tessile
“Sicuramente, da veneziano, l’evento che ha reso possibile la realizzazione di questa mia passione, poi divenuta un mestiere a tutti gli effetti, è stato il Carnevale. La maschera è autentica quando vi è la dignità artigianale. Una vera maschera veneziana deve essere eseguita interamente in modo artigianale e in cartapesta”.
Sergio Boldrin
Maestro delle maschere
“La formazione è tutto: ci si mettono anni per conoscere tutte le tecniche, dopo aver fatto la Scuola di Mosaico. Ogni lavoro ti insegna qualcosa. La competenza è una conseguenza della formazione. Non vi è competenza senza la conoscenza, e la conoscenza non si compra. Si conquista in tanti anni. Quanto alla creatività, direi che quella è una condizione sine qua non si potrebbe fare questo mestiere, dove tutto è manuale, dove trasformiamo una materia colorata in forme e disegni complessi”.
Giovanni Travisanutto
Mosaicista
“Questa tecnica per me e la mia famiglia è stata una piacevole ossessione: mi addormentavo e risvegliavo sempre con il pensiero della Rubboli, con l’onore e l’onere di continuare una tradizione secolare. Ripetere quei gesti che i miei antenati avevano fatto migliaia di volte è stato per me, oltre che una scuola di vita, quasi una terapia: lavorare come loro mi fa star bene. È un senso di appartenenza che mi completa”.
Maurizio Tittarelli Rubboli
Ceramista a lustro
“Mio suocero è stato il mio maestro, mi ha insegnato la tecnica del battiloro, mestiere tipico di Venezia e tramandato nei secoli. Mi ha fatto imparare a “parlare” con l’oro. Con il passare del tempo sono riuscito a modernizzare qualche passaggio e a creare le nuove colorazioni dell’oro. Ogni singola foglia d’oro è un’opera d’arte creata in 8 ore di lavoro con tanto sacrificio, dedizione e passione”.
Marino Menegazzo
Battiloro
“Quando si ha a che fare con la natura e con un lavoro artigianale, si parla sempre di qualcosa di originale: ogni pezzo che viene creato nel nostro laboratorio è a suo modo unico. Il lavoro dell’artigiano è per sua natura unico e irripetibile. Un gioiello nato dalle mani di un uomo emoziona in maniera totalmente differente e sarà sempre meno freddo di un oggetto replicabile, impeccabile realizzato industrialmente”.
Filippo Villa
Orefice
“È per me molto importante far capire che (nel mondo della serigrafia e dell’arte) il miglior risultato si ottiene non cercando di riprodurre l’opera dell’artista per averne una serie di copie, ma creando un’opera grafica che ha una sua precisa identità, nella quale l’artista deve comunque e sempre riconoscersi”.
Gianpaolo Fallani
Stampe d'Arte
“Mi è sempre piaciuto manipolare la materia e poter essere l’artefice di un’opera: ho sempre amato l’idea di un lavoro che comincia dall’ideazione, passando per la progettazione e infine la realizzazione, tutto a mano e “su misura”. Ho deciso di diventare liutaio perché sono da sempre un amante della musica e questo mestiere è la perfetta sintesi di ideazione, progettazione e messa in opera di un prodotto finito”.
Carlo Chiesa
Liutaio
“Nelle mie creazioni di carta progettazione e artigianalità sono spesso indissolubili. In genere progetto solo quello che so che saprò realizzare con le mie mani. Sono piena di immagini e immaginazione ma sono anche una persona estremamente pratica, un artista artigiano: uno dei miei doni è trovare sempre le soluzioni per arrivare al risultato immaginato. La sfida è riuscire ad avvicinarmi il più possibile al sogno, alla visione fuoriuscita dalla testa”.
Caterina Crepax
Artigiana della carta
“La tradizione non è solo un valore storico e culturale ma porta con se' un bagaglio di conoscenze ed esperienza che sono il frutto degli sforzi di generazioni di artigiani. Per salvaguardarla tuttavia non è sufficiente la fedele riproduzione dei modelli del passato ma occorre attualizzarla anche attraverso la ricerca e la cultura del progetto”.
Gabriele e Paolo Levaggi
Maestro del legno
“Quello che maggiormente ha influito nel nostro lavoro è stato il nascere e crescere in una realtà in cui il metallo e la vita di bottega ti sono intorno, o ancora meglio, ci sei dentro. Essere figli di un artigiano porta inevitabilmente a respirare l’aria della bottega, a rapportarsi con gli strumenti del mestiere e a carpirne le tecniche. Ho un bellissimo rapporto con il mio territorio (la Sardegna): esso influisce su quello che faccio, che penso, e che provo a trasferire nei miei progetti”.
Vittorio Bruno
Maestro del metallo
È stato un immenso piacere e onore ricevere questo importante premio dedicato alle eccellenze italiane dell’artigianato. Sono lieta che venga posta l’attenzione sul talento e sul saper fare dei nostri maestri, portatori del made in Italy nel mondo.
Rita Bargna
Ricamatrice
“Il modo dell’artigianato è una realtà dura, ma è anche un modo di vivere i propri sogni. Ci vuole passione maniacale, grande determinazione e una testardaggine infinita. Ricorderò tutta la vita la grande gratificazione che ho provato nel ricevere il riconoscimento MAM-Maestro d’Arte e Mesitiere”.
Marta Cucchia
Tessitrice
“Si può dire che da sempre io sia stata animata dalla passione per l'incisione di vetri e cristalli. A soli dieci anni frequentavo il laboratorio di famiglia dove ho appreso l'arte della glittica. L'unicità è il mio stile, e spesso è riconosciuto, si può paragonare alla scrittura, ognuno di noi scrive con una grafia differente. Il made in Italy siamo noi, nati e cresciuti in Italia, con stimoli culturali che in altri Paesi non esistono”.
Vanessa Cavallaro
Vetro e cristallo
“Per la mia attività è molto importante il ‘saper fare’ manuale, che poche scuole insegnano in Italia, e determinante e imprescindibile l’esperienza. Devo all’Officina Metallica Mingardo la mia formazione”.
Daniele Mingardo
Metallo
“La mia storia e quella della famiglia Usai affondano le radici nell'Ottocento: un viaggio tra generazioni che si trasmettono segreti e tecniche nella modellazione dell'argilla. Ogni volta che le mie mani si riempiono di argilla per dare forma a nuove creazioni per me è come una nuova nascita e allo stesso tempo provo un senso di identità e benessere che solo questo materia riesce a darmi”.
Efisio Usai
ceramista
“Essere Maestro Artigiano significa aver ricevuto, dopo trent’anni di lavoro, un attestato di stima di enorme valore. Ci siamo sentiti compresi, sostenuti e infinitamente orgogliosi del nostro lavoro, fieri di essere stati inseriti all’interno di una selezione così prestigiosa. Questo riconoscimento ci rende fieri del nostro essere italiani e consapevoli della grande eredità artistica che ci è stata consegnata”.
Elena Palossi
Decoratrice
“La ricerca artistica e la tecnica manuale implicano una continua innovazione, poiché, mentre la macchina replica e clona, ogni gesto dell’artigiano è, per sua natura, nuovo e creativo. Per un editore, l’innovazione è pane quotidiano, poiché ogni nuova traduzione, ogni nuovo verso poetico che pubblica, rappresenta l’ultima frontiera del pensiero contemporaneo”.
Enrico Tallone
Stampatore d'arte
“Essere artigiana significa essenzialmente poter dare forma alla mia immaginazione, poter realizzare con le mani quello che la mia mente ha ben chiaro. Non sempre ci si riesce, ma quando accade è gioia pura. A margine mettiamo l’impegno, le difficoltà, la burocrazia, ma prima di tutto viene l’amore per il proprio mestiere”.
Eva Seminara
Carta
“I miei gioielli sono riconoscibili anche grazie al Genius loci. Ho vissuto sempre nel centro di Roma, circondato da architetture straordinarie che sono divenute, senza volerlo, la mia prima fonte d'ispirazione. Sono tre gli elementi fondamentali che concorrono alla autenticità e unicità di un gioiello. Primo: il committente, portatore di un’ emozione. Secondo: il “Faber”, l’artefice, che ne recepisce l’emozione, la condivide e la coniuga attraverso la propria creatività. Terzo: il materiale, che diventa il legame tra i primi due soggetti”.
Diego Percossi Papi
Orafo
“Per dedicarsi a questo mestiere sicuramente bisogna aver frequentato la scuola d’arti e mestieri, ma fondamentale è incontrare un maestro di decorazione d’interni con cui crescere e un continuo studio che permette la conoscenza e il miglioramento della personalità”.
Emilio Brazzolotto
Decoratore
“Nel corso degli anni ‘90, mi tuffo nel mondo artistico parigino e vengo travolto dalla passione per la scultura dei metalli che sperimento, da autodidatta. Il mio ritorno a Milano è stato reso necessario dall’esigenza di lavorare a quattro mani con la flessibilità, l’esperienza e la creatività degli artigiani italiani. Da questo rapporto con la materia e gli artigiani deriva il salto da progettista a homo faber che ha caratterizzato la mia storia”.
Gianluca Pacchioni
Metallo
“La nostra esclusività sta nell'essere specializzati nella lavorazione del coccodrillo, creando diversi articoli. Il coccodrillo è un materiale bellissimo perché "malleabile"; avendo le squame, ogni pelle è diversa: anche se fai mille borse uguali, saranno differenti per il ‘disegno’ della pelle del coccodrillo”.
Giorgio Santamaria
Pellettiere
“Lavorare con la carta è stata una naturale conseguenza del mio vissuto. La prima cosa che ho imparato è stata toccare la carta a occhi chiusi, sentirla sotto le dita, capire la sua materialità, fragile e resistente nei secoli”.
Lidiana Miotto
Restauratrice
“Il cesellatore è uno scultore, lavora con i volumi. Ogni opera realizzata in argento è progettata rigorosamente assieme al cliente”.
Lorenzo Foglia
Argentiere
“Quando nasce un'idea avendo nella mente tutta la gamma di punti io già ‘vedo’ la realizzazione del merletto e comincio la progettazione. È indispensabile conoscere dall'inizio ciò che si vuole creare perché in fase di esecuzione non è possibile cambiare. Talvolta invece parto dal materiale e cerco l'idea. Credo che il luogo dove una persona nasce e cresce influisca in maniera determinante nelle scelte della vita e del lavoro. Burano è un'isola luminosa e colorata: come non creare paesaggi lagunari inserendo il colore? Come non esplorare altre forme e materiali?”
Lucia Costantini
Ricamatrice
“Oltre alla immancabile passione, ci si deve avvicinare a questo mestiere con umiltà e dedizione per assorbire e rubare con l'occhio tutto quello che passa ci davanti, senza trascurare nulla perché un giorno tornerà utile tutto. La manualità arriva con l'allenamento con l'esercizio e ascoltando gli insegnamenti, ma ci deve essere un fuoco che arde nell'anima che non si può insegnare e nessuno può imparare se non lo sente. Questo mestiere si fa prima di tutto con il cuore”
Giovanni Mengoni
Mestieri dello spettacolo
“Io penso che questo mestiere, dall’alto contenuto artistico, possa interessare molto i giovani. Io lo definisco un lavoro ‘zen’. Vedere crescere un capo artistico nelle proprie mani dà una soddisfazione enorme. Mio padre lo vedeva come un gioco, un hobby. Non gli è mai pesato. Non è un lavoro stressante o alienante come quelli dell’era moderna”.
Nicoletta Caraceni
Sarta
“La decorazione mi dà la possibilità di rendere visibile l'invisibile fatto di emozioni, sentimenti, sensazioni. Utilizzare la forma e il colore in maniera più o meno libera esprime la mia sensibilità e personalità rendendo unico un ambiente. Amo anche il momento dell'ascolto del cliente, mi piace capire fino in fondo le sue esigenze e tramutarle in opere decorative rendendo lo spazio confortevole e accogliente”.
Paola Bacchi
Decoratrice
“Un mestiere intrapreso sia per curiosità, sia per dare un sostegno economico alla famiglia. Con il tempo mi sono appassionato fino ad amarlo, a volere fare di questo lavoro la mia professione e dedicare la mia vita ad ago e filo. Il premio MAM-Maestro d’Arte e Mestiere lo ricordo con piacere come il riconoscimento ai tanti anni di sacrifici che mi hanno portato a essere ciò che sono oggi.”
Raffaele Antonelli
Sarto
“Fare tappezzeria a tutto tondo mi permette di soddisfare le richieste da parte della clientela riuscendo a personalizzarle, e in questo modo dare sfogo alla creatività e alla manualità insite in ogni artigiano. Ultimamente sempre più giovani clienti sono interessati a una realizzazione fatta su misura e questo mi dà molta soddisfazione… L’assegnazione del Premio MAM-Maestro d’Arte e Mestiere ancora oggi mi riempie di orgoglio”
Pietro Virzi
Decoratore
“Vietri sul Mare, la mia città, ha la pelle di terracotta, è sufficiente attraversare i suoi vicoli per scorgere pezzi di cottura non riuscite che spuntano sui muri dei palazzi antichi… Fondamentale è stata la nomina a Maestro d’arte e Mestiere d’Italia, mi ha reso orgoglioso spronandomi a dare ancora di più, in modo da poter essere di riferimento per altri ceramisti che come me hanno cominciato sin da giovani con la gavetta”.
Francesco Raimondi
Ceramista
“Ho eseguito i miei studi presso la scuola steineriana, di per sé molto artistica e incentrata sulla manualità: questo percorso non ha fatto altro che aumentare la mia passione per l'artigianalità. La creatività è in ogni scarpa che realizzo: ogni volta produco una calzatura da zero. Quello dell'artigiano è un mestiere difficile, che si impara lavorando e facendo molta gavetta e, ovviamente, alla base sono necessarie grande manualità e cura del dettaglio. Un mestiere che mi appaga e mi fa sentire realizzata ogni giorno”
Saskia Wittmer
Calzature
“Credo che una persona che oggi voglia avvicinarsi ad un mestiere d’arte debba mettere nel conto la necessità di sviluppare competenze diversificate. Occorre conoscere i materiali e le tecniche e sviluppare le proprie abilità espressive e progettuali. Inoltre occorre essere curiosi culturalmente poiché il raggiungimento di una espressività personale è il risultato di molti elementi che non sono legati soltanto al settore di cui ci si occupa, ma ha le sue radici nel desiderio di conoscere”
Gabriella Sacchi
Ceramista
“È un mestiere molto complesso che richiede le abilità di un pittore, di un geologo, di uno scultore, unite a tanta pazienza e amore per l’arte. Senza dimenticare che se non si conoscono i luoghi di origine delle pietre e ci si immerge nella natura con lo zaino e lo scalpello sapendo riconoscere i blocchi grezzi dal loro aspetto esterno, questo mestiere non si può fare! Non è un caso che gli artisti del commesso fiorentino nel mondo si contano solo su una mano e sono tutti a Firenze!”
Renzo Scarpelli
Mosaicista
“Il riconoscimento di Maestro d’Arte e Mestiere ha significato essere parte della creatività italiana che da sempre ci contraddistingue nel mondo. Ogni lavoro che decido di illustrare rappresenta una sfida: ogni storia ha un suo intimo rapporto con me stessa e il mio immaginario”.
Sonia Maria Luce Possentini
Illustratrice